The Pops

on 10 Febbraio 2023 in Gruppi, La Mattonatta

La Mattonella: Gruppi

“Pop”: parola magica, distintivo di un gusto, di un costume, di una visione delle cose.

Negli anni ’60 vivevamo, ci nutrivamo, ci vestivamo, ci divertivamo, cercavamo stimoli estetici, subivamo stimoli pubblicitari in modo Pop, in una società Pop. E anche nella musica leggera non si cessava di pescare nel pozzo sacro degli strumenti e delle componenti del successo rapidissimo e Pop-olare.
Poteva mancare un complesso Pop? Aldo, Giuliano, Marco, Massimo, Nico.

I cognomi non importano, fanno poco Pop (detto fra noi: Brambilla, Votta, Sfregola, Battistelli, Besozzi, si, giusto Besozzi il figlio del grande attore Nino.
Messi insieme facevamo 99 anni in cinque. Non eravamo capelloni di fatto anche se tali ci proclamavamo “nello spirito“, ma ragazzi normali, vestiti normalmente e non meno normalmente pettinati e, che orrore, frequentavamo regolarmente le scuole “su-pe-rio-ri”.
Ci siamo ritrovati insieme nel luglio del 1965, con in tasca una pagella che decretava la promozione e “la licenza di non far niente” per tutta l’estate e davanti a noi tre mesi da occupare decentemente e che decentemente abbiamo finito di occupare formando un complesso, subito chiamato Silver Boys.
I risultati non sono mancati, abbiamo affinato la nostra tecnica strumentale e l’armonizzazione del complesso girovagando durante l’estate nei locali dell’Adriatico.

Massimo (chitarra solista e canto), Giuliano (chitarra ritmica e canto), Aldo (tastiera e canto), Nico (basso) e Marco (batteria) questa era la formazione giunta alle scritture e alla popolarità raccolta nella primavera successiva nei templi milanesi della musica beat il Paips, il Parco delle Rose, il Roxy e il Piper. Segnalati da un talent-scout alla GTA, siamo stati chiamati ad incidere il nostro primo disco. Ci siamo auto-ribattezzati “The Pops” e abbiamo scelto per l’incisione due pezzi tratti dalla produzione d’oltre Manica e già noti al pubblico dei giovanissimi, “A well respected man” e “No response” ripresentati nelle versioni italiane, molto originali, di Piero Massari “Un uomo rispettabile” e “Lalla Chicchi”.

“Un uomo rispettabile” è considerata una canzone di “protesta” che ha avuto un suo ruolo di canzone diversa nel panorama italiano della musica di metà anni 60, e che passava per radio come brano “contro”, ma che era in realtà molto più soft di quello che girava nel mondo anglosassone. Con questo brano abbiamo partecipato a Bandiera Gialla vincendo un girone estremamente difficile superando con i voti radiofonici Sonny & Cher e The Yardbirds. Siamo stati protagonisti di una intensa attività in locali e festival sia dell’area lombarda sia a livello nazionale. Il gruppo è titolare di 3 singoli a 45 giri per le etichette GTA e Cinevox. Abbiamo partecipato al “Primo raduno di Musica Beat” al Palazzetto dello Sport di Milano (15 giugno 1966), al Minifestival 66, ovviamente lo stesso anno, al Festival delle Rose nel 1967 (con il terzo singolo “Il successo”), in coppia con Jonathan & Michelle.

Il secondo singolo riguarda una cover della potente canzone pacifista “Uomini Uomini” di Roby Crispiano accompagnata da “La Ruota”(GTA 1966). Il terzo singolo include “Il Successo” brano originale composto da Alberto Anelli, sui meccanismi dell’industria discografica, sul retro “Se la tua mano”(Cinevox 1967).

I nostri soprannomi: Aldo Besozzi, detto Dado, Massimo Brambilla, detto Siringa, Giuliano Votta, detto Grissino, Nico Sfregola, detto Unghia, Marco Battistelli, detto Drago.

Nel 1967 abbiamo inserito nell’organico del gruppo Patrizio Rizzi batterista e Ivan tastierista in sostituzione di Marco Battistelli e Aldo Besozzi. Il nostro gruppo nel panorama globale nazionale era forse l’unico formato da ragazzi che suonavano e contemporaneamente continuavano a studiare. Quattro liceali e un universitario per i quali gli impegni hanno sempre un po’ ostacolato un vero e proprio lancio. Poi lo studio e il lavoro tradizionale sono diventati la priorità, non tutti i genitori approvavano certe scelte e così…

Inoltre se non si colgono al volo le opportunità tutto diventa molto difficile, certo ci vuole fortuna, qualità, ma quanto di una e quanto dell’altra? Mistero!
E poi i condizionamenti esterni: l’Università, il Servizio Militare e soprattutto l’Amore. Così alla fine del 1967 tutto rimase un sogno vissuto ad occhi aperti ma con la convinzione di aver vissuto gli anni più belli della nostra vita.

The Pops

Il Successo - The Pops
Uomini Uomini - The Pops
Uomini Uomini - The Pops