Vengono notati dai gestori Piper Club, lo storico locale romano dove si riunivano i giovani per ballare e ascoltare musica, ed ebbero modo di suonarvi verso la fine del 1965 assieme, tra gli altri, ai Delfini, ai Jaguars, ai Primitives, agli americani Beau Brummels e altri importanti gruppi in voga all’epoca. Il Piper era il primo dancing italiano che, nell’impostazione rispecchiava quelli furoreggianti all’estero, riferimento obbligato dei giovani che si riunivano per ballare e ascoltare la nuova musica.
Grazie alla vittoria del concorso “La Pennetta d’Oro”, gli Uragani per iniziativa di Pierluigi Rizziato, che era in contatto con i discografici dell’importante etichetta Carish (allora distributrice dei dischi dei Beatles in Italia), riescono ad ottenere un provino presso gli studi di Milano e subito dopo un contratto per l’incisione di quattro 45 giri.
Il primo singolo agli inizi del 1966, presenta due ottime cover: “Con Quella Voce”, in origine “I Can’t Explain” degli Who e “Questa E’ La Mia Vita”, cover di “It’s My Life” degli Animals. Nel luglio del 1966 esce il secondo singolo, che propone “Giusto O No”, cover di “Anyway Anyhow Anywhere” degli Who e “Vuoi Arrivare Su” con testo italiano di Mogol, cover di “Your Body Not Your Soul” di Cuby and The Blizzards. L’anno seguente esce il terzo singolo con “Lei”, cover di “You” degli sconosciuti americani The Motley e l’accattivante ed intensa ballad beat “Mary Anna”, brano inedito degli Uragani. Sempre nel 1967 viene pubblicato il quarto ed ultimo singolo, con lato A “Al Primo Che Dirà”, cover di “Love So Divine” degli Eddysons mentre il lato B è “La Città E’ Vicina”, cover di “Let Love Come Between Us” dei cugini americani James & Bobby Purify.
Fu sicuramente un ottimo avvio discografico, con anche diversi passaggi radiofonici, in particolare nei programmi “Per Voi Giovani” condotto da Renzo Arbore e “Bandiera Gialla” condotto da Gianni Boncompagni, dove il singolo “Questa E’ La Mia Vita” rimase in gara per tre settimane contendendosi il primo posto, con i Rolling Stones e Patrick Samson Group.
Tra il primo ed il secondo singolo, gli Uragani partecipano al “1°Raduno Internazionale della Musica Beat” che si svolge a Milano il 15 giugno del 1966 al PalaVigorelli con tutti i complessi che all’epoca andavano per “la maggiore” quali Rokes, Equipe 84, New Dada, Camaleonti, Giganti, Fuggiaschi, Ribelli e Bad Boys, ed effettuano una serie di tournèe spesso assieme ad altri gruppi di prestigio.
A pieno diritto, a metà degli anni ’60 vengono annoverati tra i primi dieci migliori gruppi italiani per la naturale capacità di esprimersi al meglio e senza compromessi, con tipico sound anglosassone, trade mark di Who, ed Animals, fuso però con il buon apporto melodico ed intrecci vocali dei Searchers.
Loro principali caratteristiche espressive: ottima compattezza di suono, precisione, padronanza tecnica e grande sicurezza, hanno permesso loro di ritagliarsi in buon numero di sostenitori su tutto il territorio nazionale, che ancora oggi li ricordano con affetto nei vari social networks.
Gli Uragani verso la fine degli anni 60, con una formazione che vedeva Stefano Bonello al Basso e Guido Vianello alle tastiere, ottennero un ottimo successo in Alto Adige, diventando il gruppo leader grazie alla loro assidua presenza al frequentatissimo “Ics 2000”, storico locale di Bressanone, in cui suonarono per un paio d’anni e dove a sentirli venivano ragazzi anche dalla vicina Austria.
Nel 1971, anche a causa dei problemi comuni (servizio di leva e matrimoni) che hanno decimato la maggior parte dei complessi italiani, gli Uragani si sciolgono.
Dopo un lungo stop durato circa di 25 anni, nel 1994, anche su iniziativa del tastierista Erminio Baso e del chitarrista Dario Rigato (che entrerà così a far parte stabilmente del gruppo), avviene la reunion degli Uragani che ritornano a calcare il palcoscenico in occasione di “Mestre Beat”, manifestazione ideata da Pierluigi Rizziato (l’organizzatore della “Pennetta d’Oro”), che si tenne al Teatro Toniolo di Mestre per il trentennale della nascita del beat mestrino. Dopo quel concerto gli Uragani hanno ripreso con buona frequenza le loro esibizioni, che tutt’ora proseguono nelle piazze, nei locali e nei teatri del nordest, con una formazione rinnovata dagli innesti di Dario Rigato, chitarra ritmica e voce (ex Randagi), di Gianni Da Re, chitarra solista e voce (ex Quarrymen) ed Enzo Ponchiroli alle tastiere, riproponendo tutti i loro successi ed altre hit del periodo sixties.