Lou Reed

Lou Reed

2 marzo 2024
Radio Birikina  ricorda Lou Reed.

Il cantautore, chitarrista e poeta statunitense Lewis Allan Reed è nato il 2 marzo 1942 a New York, da una famiglia di origine ebraica. La passione per la musica lo porta all’interesse per il rock and roll e il rhythm and blues. Nel 1956 Reed viene sottoposto ad una terapia di elettroshock, che lo avrebbe dovuto curare dalla bissessualità. Questa esperienza sconcertante lo segnerà a vita; a tal proposito, forse come valvola di sfogo, Reed scrive il brano “Kill Your Song”.

Il cantautore si iscrive all’università e a partire dal 1961 inizia a condurre il programma radiofonico notturno: “Excursions On A Woobbly Rail”. Durante gli anni universitari, conosce Delmore Schwartz (poeta e scrittore), a cui dedica il brano “European Son”, incluso nel primo album dei “The Velvet Underground”. Nel 1964 il giovane si trasferisce a New York, dove inizia a lavorare come compositore per l’etichetta “Pickwick Records”. Ben presto la casa discografica nota le potenzialità di Reed, per questo gli viene affiancata una band “The Primitives”; il primo singolo di successo è “The Ostrich”, parodia delle musiche ballabili composte in quel periodo dallo stesso Reed.

L’esordio nel mondo del rock avviene con la band “The Velvet Underground”, formata da Lou Reed, John Cale, Sterling Morrison e Maureen Tucker. Reed è l’autore della maggior parte delle canzoni del gruppo. I “The velvet Underground” entrano nelle grazie di Andy Warhol il quale disegna la copertina del primo album del gruppo (la famosa banana gialla). “The Velvet Underground & Nico” viene pubblicato nel 1967 e comprende famosi brani come “Femme Fatale”, “Sunday Morning”, “I’m waiting for the Man” e “I’ll Be Your Mirror”. Warhol decide di investire nella band, promuovendo un tour itinerante, insieme alla cantante tedesca Nico, intitolato “Exploding Plastic Inevitable”. Nonostante il successo, Nico nel 1967 decide di abbandonare il gruppo e Reed licenzia Warhol.

Il 30 gennaio del 1968, la band pubblica prima “White Light/White Heart”, poi l’album “The Velvet Underground” (tra i brani ricordiamo “Candy Says, “Pale Blue Eyes” e “What Goes On”). Lou Reed rompe i rapporti con i Velvet Underground e decide di intraprendere la carriera da solista. Il primo LP risulta un vero flop, tuttavia, il cantante David Bowie decide di aiutarlo promuovendo un secondo disco: “Transformer”, che contiene “Walk on the Wild Side” (in Italia portata al successo da Patty Pravo con il titolo “I giardini di Kensington”). Il terzo lavoro da solista porta il titolo “Berlin”: si tratta di un concept album che analizza il fallimento di un matrimonio.

L’insuccesso di questo terzo lavoro e l’uso di droghe portano Reed all’esaurimento nervoso e alla sospensione della tournèe italiana. Il temperamento del cantautore si riversa anche nella sua musica, con album intensissimi come “Street Hassle”, che vede la partecipazione di Bruce Springsteen e Live. All’inizio degli anni ’80, Lou Reed conosce il chitarrista Robert Quine: tra i due è subito complicità e questo li porta a collaborare all’LP “Blue Mask” seguito poi dall’album “Live in Italy”, registrato tra Verona e Roma. Nel 1990 esce il disco “Songs for Drella” in memoria di Andy Warhol.

I “The Velvet Underground” negli anni ’90 si riuniscono e intraprendono un tour mondiale. Nel 1996 insieme a John Cale e Maureen Tucker esegue la canzone “Last night I Said Goodbye to my Friend”, in memoria del chitarrista Sterling Morrison, morto nell’agosto precedente. Nello stesso anno Reed collabora alla colonna sonora del musical “Time Rocker”, ispirato al romanzo di H.G.Wells “La macchina del tempo”.

Nel 2000 esce “Ecstasy”, album pieno di tensione, ma domata con la sapienza di un uomo maturo. Il 6 ottobre 2001, il New York Times pubblica una poesia composta da Reed chiamata “Laurie Sadly Listening” nella quale egli esprime le sue emozioni circa gli Attentati dell’11 settembre 2001.
“The Raven” è un album doppio di Reed, uscito nel 2003 che rivisita in chiave rock non solo i racconti, opera di Edgar Allan Poe, ma in generale la vita del poeta e le altre sue opere.

Nell’aprile 2008 si sposa con una cerimonia privata a Boulder in Colorado con la compagna Laurie Anderson. Nello stesso anno, Reed è stato inserito al 62º posto nella lista dei 100 migliori cantanti secondo Rolling Stone, e le sue migliori “tracce vocali” sono “Satellite of Love”, “I’m Waiting for the Man” e “Venus in Furs”.

Il 31 ottobre 2011 viene pubblicato “Lulu”, album nato dalla collaborazione fra Reed e i Metallica.

Il 30 giugno 2013, stando a quanto riferito dal New York Post, Lou Reed venne ricoverato d’urgenza in un ospedale di Long Island, a New York, il Southampton Hospital, per una acuta forma di disidratazione. Nel maggio precedente, Reed si era sottoposto ad un trapianto di fegato.
Il 27 ottobre 2013 è stata invece annunciata la notizia della sua morte, avvenuta all’età di 71 anni.
A poche ore dalla notizia inaspettata della sua scomparsa, vari tributi ed omaggi a Reed sono apparsi su Twitter, inclusi quelli da parte di Iggy Pop, Miley Cyrus, Salman Rushdie, Samuel L. Jackson, Lenny Kravitz, Ricky Gervais, Ryan Adams, Elijah Wood, Julian Casablancas e molti altri.

John Cale, ex compagno di gruppo nei Velvet Underground, postò su Facebook il seguente commento: «Il mondo ha perso un compositore superbo e un poeta… Io ho perso il mio “compagno di scuola”»