La 600

Parlando di usi e costumi degli anni Sessanta, non ci è possibile non parlare di un veicolo che ha attraversato la storia italiana di quegli anni.

La Fiat600 è un’auto prodotta dalla casa automobilistica FIAT, costruita dal 1955 al 1969. E’ considerata l’icona del boom economico italiano. Nel secondo dopoguerra la FIAT era governata da Vittorio Valletta, cui era affidato il compito di motorizzare la nuova Italia repubblicana, come già era stato tentato e parzialmente realizzato attraverso il modello “Topolino”. Se negli anni Trenta il progetto “Topolino” era stato scarsamente innovativo, negli anni Cinquanta era sicuramente superato. Valletta incaricò Dante Giacosa di realizzare la nuova vettura, un compito arduo dato che l’azienda aveva potenzialità veramente modeste.

La piccola utilitaria FIAT fu presentata il 9 marzo 1955 a Ginevra, nel Palazzo delle Esposizioni. Fu dotata di 2 portiere e con una abitabilità discreta per 4 persone, era equipaggiata con un motore di nuova progettazione, il “100”, situato in posizione posteriore di 633 cm, erogante una potenza di 21,5 CV a 4 600 giri al minuto, in grado di spingere l’automobile fino a 95 km/h. Il prezzo di listino era di 590 000 lire.

La “600”, nata come vettura popolare, ma non del tutto superutilitaria, avrà uno strabiliante successo di vendite e, dopo pochi mesi, il tempo di attesa per la consegna supererà l’anno. È da ricordare che, in occasione della presentazione della Fiat 600, la televisione, in epoca in cui la RAI non faceva pubblicità televisiva, trasmise un cortometraggio sulla macchina nuova nata, preparato da Cinefiat e tipico esempio di pubblicità redazionale.

Contrariamente a quanto si sia talvolta ritenuto, la 600 non fu semplicemente figlia di un intervento per ovviare ai ritardi nella presentazione della successiva 500, ma un progetto ragionato, figlio di un lungo studio e di vari progetti alternativi, che partì ancora nel 1945 quando venne sottoposta alla FIAT un progetto spinto dal governo francese di vettura con telaio in alluminio e trazione anteriore. Certamente certe ardite sperimentazioni a cavallo della guerra, furono lasciate da parte quando si delineò il progetto di questa vettura.

Nel marzo del 1960 ci fu un ulteriore incremento di potenza del motore, che con un carburatore Weber 26 IM e il rapporto di compressione aumentato da 7:1 a 7,5:1 raggiunge i 24,5 CV a 4 900 giri/min, per una velocità massima di 100 km/h. Consumi invariati. Dinamo da 230 W anziché 180. I fanali posteriori diventano come quelli della 500D, le frecce anteriori sui parafanghi vengono sostituite da ripetitori rotondi al termine della moulure di metà fiancata, e sul frontale vengono applicati fanalini rotondi tipo 500.

Nel 1964 fu presentato un modello con motore 767 cm³, 29 CV a 4 800 giri/min, velocità massima circa 110 km/h. Nonostante l’aumento di potenza, i consumi rimangono di 5,7 l per 100 km. Sul cofano motore le griglie diventano da 30 a 36, deflettori alle portiere che erano ancora incernierate posteriormente. Nel 1965 l’auto presentava una meccanica invariata. In concomitanza con il lancio della 850 passaggio alle portiere con cerniere all’anteriore.

Nel 1969 i proiettori furono maggiorati,furono abolite tutte le modanature eccetto quelle sui sottoporta. Nuovo fregio anteriore tipo 500 F. Serbatoio carburante di forma “a lingotto” da 31 litri. La 600D, fu venduta sui mercati del nord-Europa come Fiat 770 -da non confondere con un modello omonimo prodotto in Argentina e derivato dalla 850.