1961: NASCE AMNESTY INTERNATIONAL

Creata nel 1961 “Amnesty International”, un’organizzazione non governativa internazionale impegnata nella difesa dei diritti umani. Lo scopo dell’associazione è quello di promuovere, in maniera indipendente e imparziale, il rispetto dei diritti umani sanciti nella ‘Dichiarazione universale dei diritti umani’ e quello di prevenirne specifici abusi.

Fondata il 28 maggio 1961 dall’avvocato inglese Peter Benenson, l’organizzazione conta oggi oltre due milioni di sostenitori, che risiedono in più di 150 nazioni. Il suo simbolo è una candela nel filo spinato. L’associazione ha ricevuto il Premio Nobel per la pace nel 1977 per l’attività di “difesa della dignità umana contro la tortura, la violenza e la degradazione”. Nel 1978 è stata insignita del Premio delle Nazioni Unite per i diritti umani.

La visione di ‘Amnesty International’ è quella di un mondo in cui ad ogni persona sono riconosciuti tutti i diritti umani sanciti dalla ‘Dichiarazione universale dei diritti umani’ e da altri atti sulla protezione internazionale di questi. Nel perseguimento di questa visione, la missione di ‘Amnesty International’ è quella di svolgere ricerche e azioni per prevenire e far cessare abusi dei diritti all’integrità fisica e mentale, alla libertà di coscienza e di espressione, e alla libertà dalla discriminazione.

Amnesty International’ è una comunità globale di tutelatori dei diritti umani che si riconosce nei princìpi della solidarietà internazionale, di un’azione efficace in favore delle singole vittime, della copertura globale, dell’universalità e indivisibilità dei diritti umani, dell’imparzialità e dell’indipendenza, della democrazia e del rispetto reciproco, senza distinzione e discriminazione tra razza, lingua e religione.

L’organizzazione si rivolge a governi, organizzazioni intergovernative, gruppi politici armati, imprese ed altri settori non statali. Si propone di accertare abusi dei diritti umani con accuratezza, tempestività e continuità nel tempo. L’organizzazione svolge ricerche sistematiche e imparziali su singoli casi di violazione e su violazioni generalizzate dei diritti umani. Le conclusioni sono rese pubbliche e i sostenitori mobilitano la pressione dell’opinione pubblica sui governi e su altri soggetti allo scopo di porre fine a questi abusi. In aggiunta al suo lavoro su specifici abusi dei diritti umani, ‘Amnesty International’ chiede a tutti i governi di rispettare la sovranità della legge e di ratificare ed attuare gli atti sulla protezione internazionale dei diritti umani.

Il simbolo di ‘Amnesty International’ è la candela nel filo spinato, nota anche semplicemente come “candela di Amnesty International” . Realizzatrice del logo con la candela, a partire da un’idea del fondatore di  Peter Benenson, fu l’artista britannica Diana Redhouse. Il filo spinato richiama la recinzione di un campo di prigionia, a simboleggiare la detenzione protratta e le violazioni dei diritti umani perpetrate nei confronti dei prigionieri di coscienza; la candela accesa rappresenta la volontà, da parte dell’organizzazione, di tenere sotto la luce dei riflettori ciascuna singola violazione dei diritti umani sulla quale essa lavora, perché l’opinione pubblica possa esserne edotta. Un ulteriore significato leggibile nella luce della candela è la speranza nella giustizia per tutte le vittime delle violazioni dei diritti umani.