BREVE STORIA DELLE CALZATURE

Cari amici di Radio Birikina,

tutto ha una storia, perfino le scarpe che ciascuno di noi calza ai piedi! Non è possibile stabilire con esattezza quando l’uomo abbia iniziato a indossare il primo paio di “scarpe”, tuttavia pare che le prime calzature risalgano alla preistoria: i primitivi usavano coprire i piedi con pelli non conciate che raccoglievano il piede attraverso laccioli, con lo scopo di proteggere la cute durante la marcia su terreni accidentati. Pensate che nel sito archeologico dell’Oregon negli Stati Uniti, sono stati ritrovati sandali costruiti con una corteccia vegetale e risalenti al periodo compreso dal 9.000 al 7.000 a. C.

Anche gli egizi usavano indossare delle calzature; dalle fonti che possediamo (pitture, statue, pergamene) sappiamo che queste erano costituite di pelli trattate con oli vegetali e grassi animali. La “scarpa” al piede era sinonimo di nobiltà: i popolani infatti andavano per lo più scalzi. Sembra invece che le donne non indossassero alcun tipo di calzatura. Le suole erano costruite di legno, di cuoio, di papiro, di giunco o di foglie di palma fra loro intrecciate.

I Greci, così come gli Etruschi e poi i Romani, erano grandi artigiani e questo riguarda anche le manifatture per i piedi. Le prime calzature utilizzate dai romani si chiamavano Soleae ed erano calzari con suole di cuoio allacciati alla gamba. Pian Piano anche la moda mutò e divenne sempre più complessa anche per quel che riguarda le calzature.

Con l’andare dei secoli gli indumenti per i piedi si diversificarono da regione a regione e tra popolani e uomini del clero. Ripercorrendone brevemente la storia, a partire al XII secolo fino al 1400, in Europa la calzatura più utilizzata era la poulaine che si distingueva per la punta lunghissima. Sempre allo stesso periodo risalgono quelle a becco d’anitra (con la punta larga). Nel XVI secolo i costumi cambiano e di moda sono le calzature a piede d’orso (basse e con larga punta). All’inizio del XVII secolo, i nobili e i ricchi iniziarono a portare gli stivali, prima alti al ginocchio e poi alla gamba. Le calzature per uomini e donne si abbassarono nel secolo successivo: in voga erano le scarpe a punta. Con l’inizio dell’industrializzazione (XIX secolo) le calzature iniziarono ad essere prodotte in maniera seriale, in fabbrica. La moda predominante per le donne erano le scarpe di raso o di seta, mentre per gli uomini quelle in vernice.

Nel dopoguerra la donna iniziò a vedere nella scarpa un vero e proprio accessorio da abbinare a borsa ed abito. Come scordare le zeppe di cuoio o di legno del periodo hippy (anni ’70)? E le prime scarpe con il tacco? A proposito di tacchi, nel 1955 Roger Vivier progettò il primo decollete con tacco di altezza pari a 8 cm e con punta acuta. Le decollete con tacco importante e sottile è diventato celebre grazie allo stilista Salvatore Ferragamo: è stato lui l’inventore del famoso tacco di 10 cm; a rendere celebre questo genere di calzature, la diva Marilyn Monroe che indossò un decollette alto, per la prima volta nel lungometraggio “A qualcuno piace caldo”. Nello stesso periodo spopolano anche le ballerine, rese un cult della moda grazie all’attrice Audrey Hepburn.

Oggi ne vediamo proprio di tutti i colori, di tutte le forme: scarpe da ginnastica, con tacchi vertiginosi, mocassini, con borchie o perle…. Ce n’è per tutti i gusti!