Chissà chi lo sa

Chissà chi lo sa?’ è stata una trasmissione televisiva trasmessa su RAI 1, presentata da Febo Conti con la regia di Cino Tortorella, che ne era anche l’autore. Andava in onda il sabato pomeriggio a partire dalle 17:45 ed era ripresa dagli studi della Rai di Corso Sempione a Milano. A più riprese, Tortorella fu sostituito alternativamente in cabina di regia da Beppe Recchia, Maria Maddalena Yon, Francesco Dama ed Eugenio Giacobino.

Il copione prevedeva un telequiz nel quale si svolgeva la sfida tra due squadre di sei o sette ragazzi ciascuna, provenienti da due scuole medie italiane, che gareggiavano nel rispondere agli indovinelli e alle sfide di cultura elementare, proposti dal conduttore. Il premio per la squadra vincitrice era costituito da un’enciclopedia che veniva assegnata alla scuola di provenienza della squadra vincitrice ; l’enciclopedia era introdotta in scena da un rudimentale carrello mobile non accompagnato ma spinto da un motore. La scuola vincitrice si ripresentava nella puntata successiva per una nuova sfida con un’altra scuola.

Il gioco, in cui l’ingresso delle squadre era accompagnato dalla frase : “Squillino le trombe, entrino le squadre”, era spezzato dall’intervento di alcuni ospiti, solitamente almeno una esibizione di un artista noto del periodo, ed un incontro con un adulto affermatosi nel suo campo professionale, che spiegava ai ragazzi i segreti per intraprendere la sua carriera lavorativa. Tra gli ospiti si ricordano Fabrizio De André che presentò “La canzone di Marinella”, Arthur Brown che con un braciere acceso in testa cantò “Fire”, Herbert  Pagani con “Cin cin con gli occhiali”, Gino Bramieri, Paolo Villaggio e moltissimi altri.

 

La prima puntata andò in onda il 19 luglio 1961 e il programma proseguì fino alla primavera dell’anno successivo, anche con alcune puntate trasmesse da Napoli e condotte da Achille Millo. Dopo tre anni di sospensione, dal 4 gennaio 1966 il gioco ripartì ed ebbe un tale successo da essere riconfermato per altre 6 stagioni consecutive, fino al giugno 1972, divenendo una delle trasmissioni più longeve della RAI.