IL GRANDE REGISTA FEDERICO FELLINI

Cari Birikini,

come dimenticare film come “La dolce vita”, “Le notti di Cabiria”, “8 ½ ”, “Il Casanova”? Tutti intramontabili film accomunati dalla magistrale regia di Federico Fellini.

Il regista nasce a Rimini il 20 gennaio del 1920 da una famiglia piccolo- borghese. Nonostante frequenti il liceo classico della città, lo studio non è il suo forte. Per mettere qualcosa in tasca, espone i ritratti di attori celebri all’esterno del cinema “Fulgor”, come richiamo per il pubblico. L’attività di vignettista lo appassiona per questo nel 1938 sviluppa una sorta di collaborazione epistolare con giornali e riviste come disegnatore di vignette. Nel 1939 Fellini si trasferisce a Roma , con la scusa di iscriversi a giurisprudenza. Roma è la capitale dell’industria cinematografica e ben presto Fellini frequenta entra in contatto con personalità come Aldo Fabrizi, Erminio Macario e Marcello Marchesi. In quello stesso periodo conosce anche Giulietta Masina che lavora in radio. I due si innamorano e convolano a nozze. Per quanto riguardala professione, nel 1939 inizia a lavorare come “gagman” ovvero a scrivere battute per alcuni film girati da Macario e collabora alla sceneggiatura di una serie di lungometraggi. Fellini lavora con Rossellini alla stesura del copione di “Roma città aperta” e “La città si difende”. Il primo impiego da regista giunge nel 1951 con “Luci del varietà” a cui segue “Lo sceicco bianco”.

Nel 1953 si fa conoscere a livello nazionale ed internazionale con “I vitelloni”; si tratta di un film autobiografico in cui l’uomo ripercorre l’infanzia vissuta a Rimini. L’anno successivo Fellini è sulla bocca di tutti per la realizzazione del capolavoro “La strada”, con cui si aggiudica un premio Oscar. Un secondo riconoscimento lo conquista con “Le notti di Cabiria” che vede protagonista la moglie nel ruolo di una prostituta che ripaga i clienti con grandi delusioni.

Il successo continua con “La dolce vita”, che è all’apice della carriera. All’uscita nelle sale, il film desta scalpore poiché il regista prende in esame la caduta di valori nella Roma dell’epoca.

Altro premio Oscar risale al 1963. Esce 8 ½, concentrato sulle crisi professionali e personali di un uomo. Dopo “Armacord” del 1973, Fellini gira un film sul grande seduttore del 1700, dal titolo “Il Casanova”. “La voce della luna” è l’ultima produzione a cui prende parte; risale al 1990.

Nel 1993, qualche mese prima di morire, Fellini ha l’onore di ricevere un altro premio Oscar; un riconoscimento alla carriera. Il 31 ottobre di quell’anno Federico Fellini si spegne, dopo una serie di operazioni dovute all’aggravarsi delle condizioni di salute degli ultimi mesi.

Il suo corpo riposa a Rimini accanto alla moglie che si spegne cinque mesi dopo. Sopra di essi una scultura di Arnaldo Pomodoro intitolata “Le Vele” a ricordo del film “E la nave va”.