Canzonissima

Quanti di voi guardavano la trasmissione televisiva “Canzonissima”? Oggi, attraverso un po’ di storia, vogliamo farvi ricordare quella memorabile trasmissione.

 

“Canzonissima” era un programma di varietà in cui, allo spettacolo di comici, soubrette, ballerini si alternavano canzoni, tra loro in competizione.
La trasmissione era abbinata alla “Lotteria di Capodanno”, che in un secondo momento verrà ribattezzata “Lotteria Italia”. Forse non tutti sanno che la trasmissione nacque nel 1956 in radio con il nome “Le canzoni della fortuna”.

Nel 1957 gli autori Lino Procacci e Gianfranco Bettetini decidono di portare il programma alla RAI.
La trasmissione consisteva in una gara canora alla quale il pubblico partecipava esprimendo il proprio giudizio, attraverso le apposite cartoline-voto vendute insieme ai biglietti della lotteria. Il programma venne riproposto fino al 1975. Una delle edizioni più fortunate fu quella affidata a Delia Scala, affiancata da Paolo Panelli e Nino Manfredi.

Ricordate l’edizione del 1959 condotta da Dario Fo e Franca Frame?
Fu la più turbolenta: la settima puntata i conduttori lasciarono gli studi, a causa di alcuni diverbi, mezz’ora prima della messa in onda; i cantanti vennero presentati da uno speaker.

Dal 1963 al 1968 il format continuò ma la trasmissione cambiò il proprio nome prima in “Gran Premio” poi “Napoli contro tutti”, “ La prova del nove”, “Scala Reale” e “Partitissima”.
La denominazione “Canzonissima” ritornò alla fine degli anni ’60 con Mina, Walter Chiari e Paolo Panelli. Ma una delle edizioni rimasta nel cuore di molti italiani fu quella del 1970, con protagonisti Raffaela Carrà e Corrado. Sarà sempre la “Raffa nazionale” a chiudere le ultime edizioni di “Canzonissima”.

Possiamo dire che la maggior parte dei cantanti amati da noi Birikini, abbiano esordito sul palco di questa nota trasmissione; tra questi: Nilla Pizzi che nel 1958 vinse con il brano “L’Edera”, Tony Dallara che prese parte a più edizioni, Gianni Morandi, che si aggiudicò il primo premio nel 1969 con “Ma chi se ne importa”; la stessa fortuna travolse Massimo Ranieri che nel 1970 presentò “Vent’anni” e nel 1972 “Erba di casa mia”.