Il gioco dell’oca

Cari Birikini,

ritornate ragazzini o bambini degli anni ’70….Sicuramente uno dei passatempi più gettonati era il gioco dell’oca; nessuna abilità, nessuna strategia possibile e una buona percentuale di fortuna permettevano di raggiungere la vittoria.

Eppure quanto affascinava giocarci?! Probabilmente era merito delle vignette raffigurate…

Da dove deriva questo gioco?

Il gioco dell’oca ha origini molto antiche: pensate che esistono riferimenti in alcuni documenti pervenuti dagli egizi e dall’antico popolo cinese. All’epoca le caselle venivano realizzate in legno o argilla. In Italia, le prime testimonianze su “Il gioco dell’oca” risalgono al 1580, quando Ferdinando I De’ Medici ne regalò uno al Re di Spagna Filippo II. In realtà prima di denominarsi semplicemente “Gioco dell’oca”, si chiamava “Il nuovo e molto dilettevole giuoco dell’oca”. Riguardo alla storia del regalo, non ci sono testimonianze dirette ma solo un’immagine che venne stampata in quel periodo a Venezia. Riguardo al nome alcuni ipotizzano che il gioco si chiamasse così perché in premio al vincitore veniva offerta un’oca.

Infatti l’oca è un simbolo fortunato: chi si ferma con la propria pedina, raddoppia il proprio punteggio.

Pensate che a Mortara, vicino a Venezia, viene praticato il Palio del Gioco dell’Oca: nella piazza cittadina viene sistemato un grande tabellone; a giocare e a fare da pedine sono persone reali.

Gli anni ’70 diventano il decennio d’elezione per il gioco: grandi e piccini si divertivano a lanciare i dati per tentare la sorte… Questo è uno dei giochi che i bambini d’oggi devono riscoprire!