IL TEMPO DELLE MELE

Correva l’anno 1980 quando nelle sale cinematografiche impazzava il film “Il tempo delle mele”. Ve lo ricordate? E come scordare la scena in cui Vic indossa le cuffie per ascoltare la famosa “Reality” di Richard Sanderson?

Ma facciamo un passo indietro: il film venne realizzato in Francia sotto la direzione di Claude Pinoteau. L’ambientazione è la bella Parigi e il racconto si apre sul primo giorno di scuola di Victoire “Vic” Berreton, una ragazzina di tredici anni da poco arrivata in città. I genitori della giovane sono molto presi dal loro lavoro e non hanno molto tempo di seguire la figlia che inizia a costruire la propria vita: fa amicizia Penelope (sua compagna di classe) che la convince a prender parte ad una festa organizzata da altri due coetanei.

Come qualunque adolescente che si rispetti la festa è il movente che scatena la lite tra la protagonista e i genitori che alla fine, le accordano il permesso. Durante la serata Vic incontra Mathieu che nel corso del film diventerà il suo ragazzo. I rapporti tra i genitori di Vic si fanno sempre più tesi, per questo la ragazza viene mandata in Belgio con la nonna.

La nonna è per Vic un importante punto di riferimento: più moderna e permissiva dei genitori, è capace di cogliere le esigenze della protagonista anche se, questa volta teme che la nipote possa “bruciare le tappe” (Vic infatti uscirà per una romantica serata insieme al suo primo ragazzo). Alla fine, mentre i genitori di Vic si riavvicinano (la madre è in dolce attesa), la fanciulla sembra allontanarsi da Mathieau e alla festa del suo quattordicesimo compleanno un nuovo ragazzo che la colpisce dritto al cuore…
Un film di grande attualità quello di Claude Pinoteau che affronta il periodo dell’adolescenza: i primi amori e cotte, i conflitti generazionali e i guai scolastici. Bastano le parole della canzone “Reality”: “Dreams are my reality” cioè i sogni sono la mia realtà per ritornare al periodo della nostra adolescenza!

Il tempo delle mele