LA DOLCE VITA

La dolce vita” è un film del 1960 diretto da Federico Fellini, vincitore della Palma d’oro al 13° Festival di Cannes e vincitore dell’ Oscar per i costumi. La sceneggiatura fu curata da Fellini, Tullio Pinelli ed Ennio Flaiano. Il copione, provvisorio come spesso accadeva alle produzioni felliniane, subisce varie metamorfosi in corso d’opera, spesso rimodellandosi intorno ai personaggi e alle situazioni. Dopo varie trattative con diversi produttori, furono Angelo Rizzoli e Giuseppe Amato a diventare i produttori della pellicola.

Dopo quindici giorni di proiezione il film aveva già coperto le spese del produttore. Dopo tre o quattro settimane era in vista il miliardo di lire e dopo due mesi di programmazione gli incassi superarono il miliardo e mezzo. Alla fine della stagione risultò il maggior incasso cinematografico dell’annata.
 

Il film narra la vita di Marcello Rubini, un giornalista cinico e disincantato, protagonista di sette episodi che narrano la ‘vita’ della Roma cavallo fra gli anni cinquanta e sessanta. Nel primo episodio due elicotteri sorvolano Roma mostrando un antico acquedotto romano, un quartiere popolare, per poi innalzarsi in quota sopra la città, permettendo di osservare i tanti cantieri della capitale, in pieno boom edilizio

Nella famosissima terza sequenza Marcello è incaricato di seguire nella capitale l’attrice Sylvia, famosa stella del cinema. Marcello intrattiene Sylvia in un locale frequentato da turisti stranieri, il ‘Caracalla’s’. Uscita dal locale euforica, Sylvia inizia a passeggiare per le vie di Roma seguita da Marcello e quando vede la fontana di Trevi vi si immerge iniziando una leggiadra danza.

Fellini prese molti spunti dai servizi del reporter Tazio Secchiaroli e lo stesso personaggio di ‘Paparazzo’ fu ispirato al reporter romano. Oggi la parola ‘paparazzo’ è entrata nel dizionario e indica un fotografo indiscreto e invadente. ll film in Italia ebbe un’accoglienza controversa; alla première Fellini fu sia applaudito che criticato, nonostante avesse già vinto due Oscar.

Alberto Moravia scrive che Fellini sembrò cambiare il modo della rappresentazione cinematografica ; la gamma di rappresentazioni, disse, vanno “dalla caricatura espressiva al più asciutto realismo”. Sia Pier Paolo Pasolini, sia Italo Calvino, scrissero che ‘La dolce vita’ è un film ideologico cattolico..Pasolini disse anche che il film  era “il più alto e più assoluto prodotto del cattolicesimo” di quegli ultimi anni.

La dolce vita’ è stato il modello di Woody Allen per la realizzazione del suo film ‘Manhattan’ in cui, come spiega il regista, ha usato New York come Fellini usò Roma e il suo personaggio è costruito su quello di Marcello Rubini interpretato da Mastroianni. La scena della fontana di Trevi è divenuta una scena simbolo del cinema del XX secolo.