Il mangiadischi

Il mangiadischi fu un tipo di giradischi portatile automatico, in cui il disco in vinile da leggere – di solito nel formato 45 giri –  era introdotto, attraverso una fessura, nell’involucro esterno. Un meccanismo interno a molla, sollecitato dell’introduzione del disco, fissava quest’ ultimo al piatto, il vinile iniziava a ruotare, mentre la puntina si posava sulla superficie del supporto, dando inizio alla riproduzione musicale.

Sembra che lo strumento sia nato verso la fine degli anni Cinquanta e si sia diffuso negli anni Sessanta. Il successo si deve probabilmente al fatto che il mangiadischi poteva essere facilmente trasportato ovunque. Funzionava infatti a batteria e diffondeva la musica dei 45 giri di successo, creando momenti di aggregazione festosa in qualsiasi contesto.

Uno dei modelli più famosi è probabilmente “Irradiette”. Mario Bellini, il designer che lo ha creato, lo descrive così sulla rivista “Ottagono” nel 1968 : “Un “mangiadischi” portatile, in fondo, non è niente; ma dev’essere “qualcuno”, come suggerisce la stessa felice e grottesca espressione antropomorfica; e non poteva che essere una bocca con una maniglia; una bocca dove infilare alla svelta un disco che si mette a suonare subito,e suona sempre e comunque, si tenga per mano passeggiando o si posi dritto, di fianco o capovolto; il “mangiadischi” che, coerentemente, appena finito di suonare sputa il disco ed è pronto a ricominciare.”