PELE’

Pelé è un ex calciatore e dirigente sportivo brasiliano, considerato da molti esperti e appassionati il miglior calciatore di tutti i tempi. È anche conosciuto come ‘O Rei’ – ‘Il Re’. Nel corso della sua carriera si è dimostrato un calciatore completo, capace di coniugare tecnica e abilità atletiche, intelligenza e velocità, precisione nei passaggi e senso del gol. A tal proposito, si ricorda che segnò cinque reti in un solo incontro in almeno sei occasioni, realizzò quattro gol in una singola partita trenta volte ed aggiunse a ciò novantadue triplette.

Il giornalista sportivo Gianni Brera disse che : “Pelé vede il gioco suo e dei compagni : lascia duettare in affondo chi assume l’iniziativa dell’attacco e, scattando a fior d’erba, arriva a concludere. Mettete tutti gli assi che volete in negativo, poneteli uno sull’altro : esce una faccia nera, un par di cosce ipertrofiche e un tronco nel quale stanno due polmoni e un cuore perfetti”. Il repertorio di dribbling di Pelé includeva una particolare giocata che in Brasile fu chiamata “drible da vaca”; un esempio di questa si ebbe nella partita contro l’Uruguay del Mondiale del 1970, quando l’attaccante lasciò passare il pallone – senza toccarlo – verso un lato del portiere Ladislao Mazurkiewicz e si lanciò su quello opposto, disorientando l’avversario. Pelé fu anche un eccelso colpitore di testa, nonostante la statura relativamente ridotta. Nella finale della citata edizione dei Mondiali di calcio marcò un gol effettuando un balzo da atleta.

 

Da bambino si guadagnò compensi extra pulendo scarpe e quando il padre gli disse di giocare a calcio inizialmente, vista la povertà della famiglia, non poté comprare un pallone ma giocò con un calzino o degli stracci riempiti con carta e legati con un laccio. Nel 1956 Waldemar de Brito disse alla dirigenza del Santos che quel ragazzino di 15 anni sarebbe diventato il miglior calciatore del mondo. Pelé raggiunse così le giovanili del Santos e vi giocò per una stagione prima di approdare in prima squadra. Nel 1957, all’inizio della stagione, Pelé, che fu soprannominato ‘Gasolina’ in onore di un cantante brasiliano, fu inserito stabilmente come titolare della prima squadra e, all’età di soli 16 anni, divenne il capocannoniere del Campionato Paulista. Dieci mesi dopo aver firmato il suo primo contratto professionistico il ragazzo fu anche convocato in Nazionale.

Nel marzo 1961, Pelé  realizzò il cosiddetto ‘gol de placa’ : una rete contro il Fluminense, ritenuta così spettacolare che fu realizzata una targa con una dedica al più bel gol mai segnato al Maracanã. Dopo il Mondiale 1962, molte squadre europee offrirono cifre importanti per acquistare il giovane giocatore, ma il governo del Brasile dichiarò Pelé “Tesoro nazionale” per evitare qualsiasi possibile trasferimento. Il 22 novembre 1964, nella gara Santos-Botafogo (11-0) batté otto volte il portiere Machado, stabilendo il nuovo record di marcature in una sola partita del Campionato Paulista. Il 19 novembre 1969 Pelé segnò il 1.000º gol in carriera. La rete, chiamata familiarmente ‘O Milésimo’ è stata realizzata contro Edgardo Andrada su calcio di rigore allo Stadio Maracanà.

Il 1º ottobre 1977 Pelé concluse la sua carriera disputando un’amichevole tra Cosmos e Santos, le sue due squadre. La partita fu disputata in un Giants Stadium tutto esaurito e fu trasmessa dalle televisioni di 38 Paesi di tutto il mondo. Durante l’intervallo i Cosmos ritirarono la maglia numero 10 di Pelé e alla fine della partita ‘O Rei’, impugnando una bandiera del Brasile nella mano destra e una degli Stati Uniti in quella sinistra, fu caricato sulle spalle dai compagni di squadra e portato in trionfo fuori dal campo. Dopo il suo ritiro J.B. Pinheiro, ambasciatore brasiliano presso l’ONU, dichiarò : “Pelé ha giocato a calcio per ventidue anni e durante quel periodo ha promosso l’amicizia e la fraternità mondiali più di qualunque ambasciatore”.

Terminata la carriera agonistica, Pelé, a differenza di molti suoi colleghi, preferì non fare l’allenatore di calcio. Nel 1992 fu nominato ambasciatore delle Nazioni Unite per l’ecologia e l’ambiente e nel giugno 1994 Goodwill Ambassador dall’UNESCO. Nel 1995 il presidente brasiliano Cardoso lo nominò ministro straordinario per lo sport. In questo periodo Pelé propose una legge per ridurre la corruzione nel calcio brasiliano, che divenne nota con il nome di “Legge Pelé”. ‘O Rei’  ricoprì tale carica fino all’aprile del 1998, quando si dimise. Da anni lotta per l’educazione dei giovani contro l’uso di sostanze stupefacenti. Importante anche il suo impegno contro le discriminazioni razziali e sessuali fuori e dentro il mondo sportivo.