RADIO BIRIKINA FESTEGGIA TUTTI I PAPA’

Per tutti coloro che amano il proprio padre,
Per chi ha un papà che vive lontano,
Per tutti coloro che non ce l’hanno più oppure non l’hanno mai avuto,
Per chi vorrebbe parlargli ma non ci riesce,
Per chi lo ha fatti diventare nonno
…. Auguri a tutti i papà ….

Oggi 19 marzo anche noi di Radio Birikina festeggiamo San Giuseppe ovvero la festa del papà e lo vogliamo fare in musica: quante canzoni sono state scritte sulla figura del padre? Da Eric Clapton con “My Father’s Eyes”, a “Father Figure” di George Michael, “Stay” di Elisa, “Oh father” di Madonna…
La scelta è ricaduta su “Patapan”, brano del 2003 parte dell’album “Sono io, l’uomo della storia accanto” di Claudio Baglioni. Il testo della canzone, propone i ricordi del cantante che vogliono essere anche una metafora dell’importanza della figura del padre, che ti soccorre quando sei in difficoltà e stai cadendo, che ti guida. E quando quest’importante persona se ne va? Non resta che andare avanti facendo tesoro dei momenti passati e degli insegnamenti.
Ecco il testo della canzone:

ce l’ho ancora sulla pelle
quell’odore di colline
sono lucine o sono stelle
quelle cose dove la campagna ha fine
ti ricordi pa’
mi tiravi per la mano
sul tuo passo più costante
tu un gigante e io un nano
mentre davi un nome agli alberi e alle piante 
e raccontavi fatti
e misteri di laggiù
così per lunghi tratti
e se non ce la faccio più
tu mi trovavi un legno
e io ci montavo su
con quel cavallo e un regno e uno schiocco e patapàn
al galoppo e all’avventura
sotto a quel tuo naso grosso
messo come prua e non avevo mai paura
dentro la tua scia ti stavo sempre addosso
e nella sera chiara
da lontano l’armonia
di un suono di fanfara
di un tam tam di prateria
e le tue braccia forti
che indicavano la via
ai miei ginocchi storti e agli occhi e patapàn
ciao pa’
ma quante strade di sentieri bianchi
e quante ancora e ancora no non siamo stanchi
lo vedi come corro così veloce
dietro al tuo fischio e quella voce
se resti indietro aspetto sotto la croce
e scoppia il petto e in coppia
e andiamo avanti e patapàn
e sul ciglio di un burrone
tu facevi quella finta
di una spinta in giù e io ridevo col fiatone
e mi alzavi su nella camicia stinta
e ti sentivo dire
di chi c’è e chi non c’è più
e non poter capire
perché non è come un tram
su cui chi si vuol bene
sale e viaggia e scende giù
ma tutti quanti assieme per sempre patapàn
ciao pa’
così hai saltato giù e ora sei in volo
ti sei fermato un giorno e io corro solo
perché non m’hai aspettato e stai lontano
e non mi prendi più per la mano
che senza un legno adesso un po’ più piano
vado e spesso cado
ma andiamo avanti
ciao pa’
ma dimmi dove è che stiamo andando
e questa vita dove mai ci sta portando
non era questo il mondo che volevamo
e non è il cielo che sognavamo
non è quel tempo, è adesso
in cui dobbiamo stare
e lo stesso andare
e andiamo avanti e patapàn