Totò, 50 anni dalla sua scomparsa

Sono trascorsi 50 anni dalla scomparsa del grande Totò, registrato all’anagrafe come Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio. Figlio illegittimo del Barone Giuseppe De Curtis e di Anna Clemente, nasce il 15 febbraio del 1898 ed esordisce sui palcoscenici della periferia di Napoli nel 1913, ma è solo dopo la Grande Guerra che il suo destino si fa più definito e fortunato.  Ciò che lo caratterizza e lo distingue da molti altri interpreti è l’originalità, la creatività sul palco, tanto che venne apprezzato e amato da tutto il mondo.

La sua eredità non viene ben descritta dai numeri, comunque impressionanti: ben 97 lungometraggi, oltre 50 spettacoli tra commedia, rivista, avaspettacolo. Parallelamente a tutto ciò ci sono anche le prove come cantante, le poesie, i fumetti, le pubblicità. Nonostante le numerose collaborazioni con registi del calibro di Pasolini, Risi, Bolognini, De Sica, nell’immaginario popolare vive soprattutto per i film interamente modellati su di lui. La sua vita privata fu segnata da grandi passioni e dolori: dal suicidio di Liliana Castagnola (la prima moglie), fino alla tormentata relazione con Franca Faldini. Nel 1933 si fece adottare dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas. La genialità di Totò sta nell’aver saputo rappresentare l’umano che c’è in ciascuno di noi, al di là del tempo e dello spazio. E’ come fosse una maschera vera e attuale anche nei tempi post moderni.