I calcinculo!

I calcinculo!

Giostra a seggiolini, giostra a catenelle, calcinculo, aveva tanti nomi la regina assoluta del lunapark!

Quando i genitori acconsentivano, e c’erano abbastanza spiccioli per pagare le corse, questa era la prima giostra dove ci si fiondava, tanto era divertente e tante erano le risate che ci si facevano.

Appena la macchina partiva sembrava di volare e la forza centrifuga strapazzava i capelli e le mascelle scatenando le urla dei partecipanti.

Accanto alla giostra c’era la casetta del bigliettaio che regalava sorrisi ai bambini (quasi meglio di Babbo Natale) ma dava anche un bel po’ di filo da torcere rendendo più difficile il gioco.

L’obiettivo infatti era quello di afferrare l’ambitissimo trofeo che penzolava da un’antenna mobile che veniva puntualmente rilanciata dal bigliettaio rendendo ancora più difficile la presa al volo dell’oggetto, solitamente un fiocco, una bandiera o una codina finta di coniglio.

Non era mica facile! Era a quel punto che i giocatori aguzzavano l’ingegno mettendosi d’accordo con l’amica o l’amico per sedersi in seggiole congiunte in maniera tale che quello dietro potesse spingere il complice davanti.

La spinta non era proprio dolce, come si può intuire dal soprannome “calcinculo”. Ecco che con un po’ di slancio si riusciva ad acchiappare l’oggetto dall’antenna guadagnando la bellezza di una corsa gratuita.

Che si avesse vinto o meno, una corsa tirava l’altra e ci voleva l’intervento (insistente) dell’accompagnatore adulto o l’esaurimento del budget per convincere a fermarsi!