Vallechiara Medolla

Vallechiara Medolla

La Mattonella: Gruppi
Foto inviate da: Libero Mail

Vallechiara MedollaArena Vallechiara – 1948
Una delle piazze del paese dal glorioso passato.
Grazie anche allo slancio dato dalla fine della guerra e agli artisti che si sono esibiti sul suo palco, ha dispensato sogni ad un’intera generazione.
Centinaia di persone accorrevano da tutti i paesi limitrofi.

La storia della famosa Arena Vallechiara raccontata da Claudio Malagoli, tratta dalla sua pubblicazione “FOTOGRAMMI INGIALLITI”:

“L’Arena Vallechiara era il luogo più famoso del paese, il locale all’aperto dove, nel periodo estivo venivano a ballare da ogni paese delle province vicine. In fondo al viale, nel centro del paese, un bel gruppo di enormi pioppi dai rami lunghissimi e stracolmi di foglie, facevano da grande ombrello al famoso “dancing”. Una rete metallica, con siepe alta, circondava il locale sul lungo lato curvo, mentre le mura delimitavano i due confini interni.
Titolare dell’attività era Lino Speziali che gestiva anche il cinema paeano ed un altro locale da ballo in provincia di Mantova. Alcuni anni dopo Speziali diventò Sindaco di Medolla.Vallechiara Medolla

Nelle serate di ballo la gente era stipata contro la rete, aggrappata alla ricerca di una fugace sbirciata a quanto accadeva nell’arena. La musica certo non aveva barriere e quella almeno se la godevano un po’ tutti anche quelli che l’ascoltavano stando a letto con le finestre aperte, come faceva mio padre.
All’interno, un po’ come tutti i locali all’aperto, una bella pista da ballo con palco coperto intorno a cui erano distribuiti tra gli alberi una gran quantità di tavolini e sedie. Il chiosco, fornitissimo di gelati, bibite e granite fatte all’istante, era costretto ad un continuo forcing.
Su un lato del palco si trovava una lunga gradinata di tubi di ferro con tavole di legno che fingevano da sedile su cui andavano a collocarsi schiere nutrite di “accompagnatrici-controllatrici”. Mamme, nonne, zie e parenti vari che accompagnavano al ballo le ragazze, ma che avevano il dovere, il compito, di tenere uno stretto controllo sul comportamento delle loro “pupille”.

Si ballava la domenica, pomeriggio e sera, ed al mercoledì sera. Spesso era proprio in questo giorno della settimana che arrivavano le grandi attrazioni. Dalla Pizzi a Tajol, da Gino Latilla a Narciso Parigi, fino a Celentano e Mina, molti degli artisti o complessi famosi in quegli anni è passato per Vallechiara.

Vallechiara MedollaOgni volta il paese si riempiva di gente e lungo i viali il passeggio diveniva faticoso tanta era la ressa.
Le panchine sempre occupate, i bar vicini a tavoli pieni, tante coppiette a passeggio, sognanti a canticchiare le canzoni che si spandevano nell’aria e un continuo rincorrersi di ragazzini esuberanti per la straordinarietà delle serate.
Sebbene alla fine degli anni 50 e 60 le automobili non fossero così diffuse come oggi, nelle serate più importanti le auto riempivano ogni via del centro, fino ai bordi della periferia, cioè in aperta campagna.”

Testi: Claudio Malagoli
Foto: Archivi Geneo Malagoli, Dino Cassanelli, Renzo Polastri e Rita Speziali

I Ficcanaso Medollesi