Roby Facchinetti

Roby Facchinetti

1 maggio 2023

Radio Birikina festeggia Roby Facchinetti

Camillo Ferdinando Facchinetti conosciuto come Roby è nato a Bergamo il 1 maggio 1944.

All’età di quattro anni Roby inizia a studiare l’armonica a bocca; seguono altri strumenti come la fisarmonica e il pianoforte. I primi brani vengono composti all’età di undici anni. L’attitudine e l’amore per la musica portano il ragazzo a collaborare con alcuni complessi della seconda metà degli anni ’50 e della prima metà degli anni ’60. Nel 1958 nasce la band “I Monelli” che ben presto diventa famosa nel Bergamasco. Nel 1964 il musicista passa al gruppo “Pierfilippi e Les Copains”; con loro gira l’Italia, fino a quando nel 1966, il gruppo si esibisce sullo stesso palco dei Pooh. Al termine della serata (allo “Sporting Club” di Bologna), i Pooh propongono a Facchinetti di unirsi a loro, per sostituire Bob Gillot. Il cantante accetta la collaborazione e sceglie definitivamente di farsi chiamare “Roby” (il suo nome non gli sembra abbastanza rock).

Fin da subito si distingue come compositore (questo fino al 1971) tuttavia l’interpretazione dei brani, viene affidata a Riccardo Fogli e Dodi Battaglia. Nel 1971 Roby è l’unico autore delle musiche che si limita a cantare una delle strofe finali del brano “Opera prima”. In coppia con Valerio Negrini nascono brani come “Tanta voglia di lei”, “Pensiero”, “Noi due nel mondo e nell’anima”, “Nascerò con te”, “Infiniti noi” e “ Parsifai”.

Nel 1972 esce “Alessandra”, un album interamente dedicato alla figlia di Facchinetti; a partire da questo momento il musicista inizia a proporsi come autore delle musiche dei Pooh (a livello vocale, la sua presenza è oscurata da quella di Riccardo Fogli e Dodi Battaglia). Citiamo “Parsifal” tra i lavori che sottolineano le capacità compositive di Facchinetti; tra i brani: “L’anno”, “Solo cari ricordi”, “Il posto”. Il nostro protagonista ha lavorato anche ad altri pezzi, in parte strumentali, come: “Viva”, “Grandi speranze”, “Dove comincia il sole”. Con l’uscita del singolo “Per te qualcosa ancora”, Roby Facchinetti diventa il leader dei Pooh. A seguito di questo brano, interpreta magistralmente: “Linda”, “Dammi solo un minuto”, “Ci penserò domani”, “Pierre” e “Cercami”. Negli anni ’70 in qualità di compositore si affiancano Red Canzian e Dodi Battaglia.

Risale al 1984 l’album da solista intitolato “Roby Facchinetti” e inciso con musicisti inglesi e l’orchestra sinfonica di Monaco. Il secondo lavoro come solista esce nel 1993; il titolo è “Fai col cuore”. Nonostante la parallela carriera da singolo, Roby prosegue l’attività artistica con i Pooh per tutti gli anni ’80. Nel 1990 la band si aggiudica la vittoria al Festival di Sanremo con l’interpretazione di “Uomini soli”. Nel 1991 Facchinetti scrive due brani per Marcella Bella per poi prendere parte, insieme al figlio, alla 57° edizione del Festival di Sanremo, con “Vivere normale” (la coppia si aggiudica l’ottavo posto). Nel 2014, l’artista pubblica un terzo album da solista, intitolato “Ma che vita è la mia”, seguito da un tour nelle principali città italiane; il 27 marzo il lavoro si piazza al primo posto nella classifica degli album più venduti in Italia.

E dopo i Pooh? Nel 2018 partecipa al Festival di Sanremo in coppia con Riccardo Fogli; il titolo è “Il segreto del tempo”.
Nel 2020 pubblica la canzone “Rinascerò, rinascerai” legata alla situazione Covid-19. I proventi del brano devolveranno all’ospedale Papa Giovanno XXIII di Bergamo.
A settembre dello stesso anno pubblica la canzone “Fammi volare” con l’aiuto del suo amico Stefano D’Orazio.