IL MITO DELLE CICALE, ANTICHE PROFETESSE DELLE MUSE

Finalmente è arrivata l’estate ed insieme ad essa anche l’incantevole canto delle cicale. Voi conoscete già la storia di questi strani insetti verdi? Molto probabilmente leggendo vi saranno venute in mente le cicale per i loro ronzii e stridii. Questi suoni da esse prodotti variano a seconda della specie; certe sono più musicali di altre fino a risultare addirittura opprimenti.

Le cicale producono una vasta varietà di suoni perché è il loro modo per attirare possibili partner.

Questi curiosi insetti, però, hanno anche una storia e viene tramandata da tempo grazie al mito di Platone e le Cicale.

Il mito narra che le cicale, prima che nascessero le Muse, fossero uomini. Le muse incantavano gli uomini con il loro melodico canto e, colpiti dal piacere delle loro dolci voci, si dimenticavano di mangiare e bere, fino a morire. Proprio per questo motivo nacque la stirpe delle cicale. Quest’ultima ricevette dalle Muse il dono di poter cantare fin dalla nascita senza il bisogno di assumere cibo e bevande. Infine, quando la morte si avvicinava, le cicale dovevano recarsi dalle Muse per annunciare chi tra gli uomini le venerasse. Portavano soprattutto notizie a Calliope e Urania, di chi passava la propria vita a rendere onore alla musica ed alla filosofia. Proprio queste due Muse, Dee della musica, sono conosciute per il bellissimo suono di voce che mandano.

Un mito simpatico che insegna come le cicale, antiche profetesse delle muse, ammirano chi non si lascia incantare dal “canto” ma chi riesce a capire il suo effettivo valore e ciò che trasmette.