PIPER CLUB: LA DISCOTECA ROMANA CHE HA FATTO LA STORIA DELLA MUSICA

Cari amici di Radio Birikina,

oggi con voi vogliamo parlare di un locale simbolo degli anni ’60 e ’70: il Piper Club. Siamo negli anni ’60 quando l’avvocato Alberigo Crocetta e Giancarlo Bornigia decisero di acquistare un locale nuovissimo, costruito per essere utilizzato come cinema. I due ne fecero una discoteca, lo riempirono di macchine strane, di una “buca dell’eco” e di opere da museo (purtroppo andate distrutte) di grandi artisti contemporanei, tra cui Andy Warhol, Rotella, Schifano, Manzoni e Rauchemberg.

Il 17 febbraio del 1965 all’inaugurazione si presentarono i “The Rokes” e l’”Equipe 84”. Prima di diventare una discoteca frequentata da giovani, il locale divenne luogo di divertimento per la “Roma bene”. Vi basti pensare che tra i frequentatori assidui del Piper vi erano Anna Magnani, Vittorio Gassman, Monica Vitti, Nureyev, Renzo Vespignani. Il Piper era un luogo innovativo e oltre agli artisti italiani, numerosi erano anche gli stranieri: Patrick Samson, Bad Boys, Mike Liddell per fare qualche esempio. Tra i giovani frequentatori della discoteca c’era una biondina, un po’ cicciottella di nome Nicoletta Strambelli che presto incise un primo disco dal titolo “Ragazzo triste”. Il testo era stato tradotto da Gianni Boncompagni . La ragazza decise che da allora si sarebbe fatta chiamare Patty Pravo, detta anche “La ragazza del Piper”. Il locale, che aveva già portato fortuna ai Rokes e all’Equipe 84, fu importante per Patty Pravo, Caterina Caselli, “The Primitives”, Mal, “The Senate”, i “Piranas”. Con la separazione dei due soci fondatori, il Piper rimase nelle mani del signor Bornigia. I primi anni ’70 furono decisivi per il successo di Mia Martini, Ricchi e poveri, Genesis.

Il Piper ancor oggi rappresenta un importante momento della storia del costume italiano degli anni ’60 e ’70.