Tropicana Club

on 16 Settembre 2019 in La Mattonatta, Locali

La Mattonella: Locale
Informazioni inviate da: Ricky Scandiani da Ferrara

“Quando ballai il twist insieme a Rita Pavone”

Il Tropicana era l’appuntamento fisso per quel folto gruppo di ragazzini, allora ancora rigorosamente minorenni, che costituivano la mitica compagnia del Bagno Moderno.
Una sera sì e una no erano al botteghino: poche centinaia di lire gli uomini e gratis le fanciulle, e via con hully gully, twist, surf dei Franco e i Misters.

Il maestro Ugo Orsatti, coi suoi baffoni a manubrio e la sigaretta che faceva corpo unico con tre centimetri di cenere tubolare, ci faceva lo sconto e si spalancavano le porte del dancing. Anche a me che ero piccolo e al seguito di mia sorella.
Per i nomi importanti degli anni ’60 niente sconto al Tropicana Club, dove sono passati Gino Paoli, la Vanoni, Little Tony, Walter Chiari, le gemelle Kessler.

Nella torrida estate del 1964 si aspettava il fenomeno popolare della musica italiana: Rita Pavone. Il successo di “Pel di Carota” era al top. A me la Pavone piaceva proprio, se non altro perché si circondava di un gruppo giovane, i Collettoni.

Adoravo il twist al punto che un anno prima, cimentandomi in coppia con mia sorella, vincemmo una gara sulla pista del Tropicana. Mi premiarono con un vassoio di cioccolatini…

Poi la fatidica sera, “signore e signori è qui con noi l’insuperabile Rita Pavone”.
In un tenue ondeggiare tra sonno e veglia io, bambino, riuscivo a malapena a udire qualche verso de “La partita di pallone”, il riff del “Cucuzzolo della montagna”, per poi riassopirmi sulle note di “Come te non c’è nessuno”. Quand’ecco che Rita scese dal palco e intonando le note di “Amore twist” invitò il pubblico a ballare.

Sentii la voce di mio padre, un cinquantenne innamorato di Ferrara, abbandonata per andare a vivere a Milano, che sbottava “eccoli lì…i frarìs…tant ciàcar, po’ quand l’è al mument…”.

E rivolgendosi a me: “Dài, Ricky, non vedi che non si fa sotto nessuno? Vai tu a ballare con la Pavone”.

Più di là che di qua non diedi peso alla richiesta, ma udito un secondo suo tentativo azzardai timidamente un “…pa..pà… ho son…no” quando avvertii la sua tenace presa avvolgermi un braccio e in un nanosecondo mi sentii lanciare verso il centro della pista.

Fu un attimo, le luci della sala spalancarono quegli occhi assonnati, mentre centinaia di altri occhi puntavano diretti su quel tenero pulcino dall’improbabile mise giacca e pantaloni corti che, come risvegliandosi dal bacio della sua principessa rosa, percepì una voce intonare “…girando delusa per la città ho visto ballare il twist…” conoscendo fin troppo bene che il verso seguente avrebbe recitato “…e tutt’a un tratto mi son messo a ballar…”. E così fu, di colpo, senza nemmeno rendermene conto, magia del twist, tutto a un tratto mi sono messo a ballare, lì, con Rita Pavone.

Tegola Verde

on 22 Dicembre 2014 in La Mattonatta, Locali

La Mattonella: Locale
Informazioni inviate da: Giovanni di San Martino di Lupari

Un juke-box sotto ad una tettoia di plastica, poi un pergolato con una pavimentazione in cemento rosso.

Questa è stata la prima pista da ballo della Tegola verde di Monastiero di San Martino di Lupari.

Una pedana di legno per far suonare i gruppi musicali che si esibivano dal vivo.

Voglia di trovarsi, voglia di ballare, di suonare.

Sull’onda dei Beatles si erano formati negli anni Sessanta una quantità di gruppi musicali che facevano a gara per esibirsi nei locali, suonavano i successi dei grandi interpreti italiani e stranieri, dai Camaleonti ai Dik Dik, dai Beatles ai Rolling Stones, l’inglese incerto ma tanta voglia di divertirsi.

La domenica pomeriggio c’era il pienone!

Ingrandita la pista e delimitata da un muretto perimetrale, altri ritocchi qua e là e finalmente il nuovo locale da ballo era pronto.

Inaugurato il lunedì dell’Angelo del 1965 con il nome “Tegola Verde” ispirato dal colore della tettoia in vetroresina ondulata che ricopriva la pista.
Venne invitato il gruppo “The Brothers” ad esibirsi.

Molti pomeriggi si susseguirono affollati da giovani che volevano ballare e via via arrivarono anche clienti dai paesi limitrofi attirati dal nome “Tegola Verde” diventato sinonimo di festa e gioventù.

I più grandi cantanti del momento si esibirono alla Tegola Verde assicurando il pienone di tutti i weekend: Louiselle, Don Powell, Mirna Doris, Renato dei Profeti e moltissimi altri!

Tavernetta Duomo

on 5 Giugno 2014 in La Mattonatta, Locali

La Mattonella: Locale
Informazioni inviate da: Elio di Brescia

Anch’io ero un frequentatore della “Tavernetta Duomo”, mitico luogo della beat generation bresciana. Ci trovavamo tutti sotto i portici di Corso Zanardelli; chi arrivava in filovia, chi a piedi, chi con la ragazza e chi no (come me) e poi tutti in gruppo ci recavamo alla mitica “taverna”.

Era posta al piano seminterrato di un locale in P.zza Duomo.

Una pedana ospitava i complessi (così si chiamavano i gruppi che si esibivano) e la sala era tutta ad archi e divanetti.

Ecco lì ho trovato il mio “primo amore”! Si chiamava Pinuccia: occhi azzurri, capelli biondi e un corpicino minuto ma tanto tanto carina.

Amavo vestirmi con camicie a fiori, foulard penzolante al collo e stivaletti ed ero (immodestamente) un ottimo ballerino. Tutto ciò è servito a farmi notare e da quel momento non fui più solo.

Gli eventi poi divisero le nostre strade ma quegli anni, favolosi anni, non li potrò mai scordare non solo per le gloriose canzoni ancor oggi apprezzate ma anche per l’amore che finalmente aveva conquistato il mio cuore.

È proprio vero “il primo amore non si scorda mai” ed ogni canzone che ascolto alla vostra radio mi ricorda i bellissimi momenti trascorsi in “taverna” con accanto colei che mi aveva fatto innamorare e……alcune volte un nodo mi stringe la gola.

Dancing Paradiso

on 5 Giugno 2014 in La Mattonatta, Locali

La Mattonella: Locale
Informazioni inviate da: Nino, Sandro, Manuela, Silvano

Ci ricordiamo tutti del Dancing Paradiso dove nasceva l’amore o il dolore di un’amore perso ma la musica guariva tutto.
Vi ricordate i RENGERS, CARDINALI , i GOBBLIN, i NUOVI ANGELI gli INCAPPUCCIATI alla Madonnina e i MAGHI chi non ha sognato con questi complessi?
Beh molti suonano ancora.
Bei tempi bei tempi.
Grazie dell’ospitalità!

Anch’io frequentavo il Dancing Paradiso di Trieste nella seconda metà degli anni Sessanta, ricordo alcuni dei complessi che suonavano, tra i quali i Maghi ed i Rangers, ma ricordo soprattutto un complesso che è durato pochi mesi ma che aveva un impasto vocale ed una musicalità unica: Le Corde Roventi.
Era composto di 4 elementi ed oltre ad interpretare le canzoni più famose di quegli anni si esibivano a fine serata in composizioni sonore da loro composte, molto originali e personalizzate ed avrei giurato che avrebbero avuto prima o poi un grande successo.
Non ho purtroppo altri ricordi in merito, ma spero che qualcuno possa ricordare qualcosa in più di quello splendida meteora di complesso.
Complimenti a Radio Birikina per la splendida iniziativa.
Sandro

Anch’io ho il piacere di utilizzare questa vostra bellissima iniziativa!!!
Sono Manuela di Trieste e andavo a ballare al Dancing Paradiso; il ballo iniziava alle 16 e finiva a mezzanotte. Il pomeriggio era frequentato da giovanissimi poi via via fino ad un pubblico più adulto.
Ogni ora cambiava complesso se non ricordo male c’erano i Fantom grup i Maghi i Renger’s ed altri ancora. (sarebbe bello se qualcuno che frequentava il Paradiso ricordasse altri nomi)
Ricordo che il biglietto d’ingresso costava 400 lire per le donne e 600 lire per gli uomini e poi c’era il bar per la consumazione (per chi aveva soldini).
Non ho nessuna foto, ma solo ricordi bellissimi impressi nella mia mente!
Era il 1968 avevo 15 anni appena compiuti e finalmente ottenni il permesso dai miei genitori per andare a ballare fino alle 19.
Ho incontrato un ragazzino e due anni dopo ci siamo sposati!!!!!!!
Abbiamo avuto 2 figli e siamo nonni da 10 anni e 37 di matrimonio……grazie al Paradiso!!!!!
Al Paradiso ogni tanto veniva qualche complesso famoso tra i quali ricordo la Formula3
Cordiali saluti
Manuela

Ciao sono Manuela da Trieste, parlando con mio marito Silvano dei bei ricordi del Paradiso, ci è venuto in mente un simpatico aneddoto!
Una domenica pomeriggio, come avevo già scritto, erano venuti ad esibirsi i New Trolls. Alla fine dello spettacolo il chitarrista lanciò la sua chitarra tra i ragazzi accalcati sotto il palco; (erano di moda anche gruppi famosi che distruggevano gli strumenti!) il ragazzo che prese orgogliosamente la chitarra, credendo fosse un regalo, non voleva più restituirla!
Ovviamente poi lo convinsero.
Chissà se il fortunato triestino si ricorda e magari può confermare.
Inoltre chiedo a Roberto, che mi sembra sia in contatto con i New Trolls, di chiedere loro se ricordano il simpatico episodio. Eravamo tutti ragazzi,era il 1968!
Chissà se una mattina (radiosveglia ore 6 con Birikina da tanti anni) avremo il piacere di sentire parlare di questo nostro allegro ricordo!
Cordiali saluti
Manuela e Silvano

Dreher

on 29 Aprile 2014 in La Mattonatta, Locali

La Mattonella: Locale
Informazioni inviate da: Nino – Trieste (TS)

Vi ricordate voi Triestini della Dreher la vecchia birreria dove si andava ad ascoltare “El mulo Ucio” ed il suo complesso, si passava delle serate in allegria cantando e ridendo qualcuno accenava passi di danza e tutti a ridere a prenderli x i fondelli.

Chi si riconosce in questa foto o anche x far domande (esclusi i burloni e gli scemi) può scrivere a ningo50@alice.it buona vita a tutti.

Nella prima foto canto “Tutti Frutti”, la foto è datata 5 aprile 1960

Nella seconda invece sto cantando “It’s Only Make Believe”.
Entrambe le foto sono state scattate nel locale Birreria Dreher in cui si esibivano Carlo and his brlue boys a Trieste.
Ricordo queste cose perchè sul retro delle foto originali sono annotati i titoli.

Chi si ricorda della birreira Dreher? Tappa serale di tanti triestini e turisti che volevano passare una serata in allegria ascoltando musica, mangiando e bevendo birra Dreher.

Questa foto del 8 luglio 1968 e ritrae il maestro Ramiro (Uccio) Agostini, batterista e caratterista molto conosciuto a Trieste (oggi novantenne), alle tastiere Gianni (Vodopivez) Bo Bogatec, tromba e basso Ettore Maselli, chitarrista Cesare ed infine io come cantante solista Corrado (Dino) Lagonigro il più giovane del gruppo all’epoca con soli 20 anni.

Ho passato con loro la bellezza di 180 serate consecutive ed ho un ricordo bellissimo di quel periodo, spero che qualcuno guardando questa foto possa provare delle emozioni ricordando quel perido.

Un giorno telefono in radio per complimentarmi e ringraziare per avermi fatto riascoltare una canzone a me gradita “Le jour ou la plue viendra” di Gilbert Becaud e che non sentivo da almeno 50 anni.
Con la gentilissima e simpaticissima interlocutrice (mi vergogno ma ero troppo entusiasta per chiederle il nome), che credo sia la famosa Betty, ho intrattenuto una piacevolissima conversazione sulla musica che ha accompagnato la mia gioventù.
Bravi! Complimenti per l’enorme professionalità e la vastità dei vostri archivi, ed un sincero ringraziamento a Betty per l’ affabilità e la competenza. Per ringraziare provvedo ad inviarvi un qualcosa che rientra nei miei ricordi, ricordi che, grazie a voi vengono riesumati e mi fanno riandare ai bei tempi passati.
Ancora grazie, assicurando che non mancheranno le mie richieste di brani datati e poco richiesti.
Michele di Trieste