Le vecchie Lire

on 26 Aprile 2017 in Sixties Cults

Cari amici di Radio Birikina,

oggi parliamo delle vecchie Lire, la valuta italiana nata nel 1861 dopo l’unità nazionale e rimasta in vigore fino al 2002 (anno in cui è subentrato l’euro). Prima di essere la moneta italiana, la Lira venne adottata dalla Repubblica Cispadana in epoca napoleonica. Risalgono al 1807 le prime emissioni delle zecche di Milano, Bologna e Venezia. In quel momento storico, la lira valeva quanto il franco francese.

Nel 1893 venne messa in liquidazione la Banca Romana e venne poi creata la Banca d’Italia, con una copertura aurea di almeno il 40% delle lire in circolazione.

Specialmente negli anni ’60 si pagava spesso in spiccioli, le banconote erano meno diffuse e utilizzate.

 

Ma che cosa c’era rappresentato dietro le monete? Iniziamo da 1 lira: tra il 1946 al 1950 c’era l’Arancia, tra il 1951 e il ’59 invece, la cornucopia ovvero il “corno dell’abbondanza”.

Passiamo alle 2 lire su cui erano rappresentate o una spiga o un olivo. Simboli di flora e fauna anche per le tre lire su cui dal ’46 al ’50 era presente l’uva; dal 1951 il Delfino.

E ricordate le 10 lire? Tra il 1946 e il 1950 era rappresentato l’Olivo, subito dopo si mutò optando per una spiga di grano.

Saliamo di valore con le 20 lire su cui protagonista è sempre stato l’albero di quercia. Per quanto riguarda le 50 lire invece, ricordiamo il vulcano.

E ricordate le 100 lire? Beh nel corso del tempo hanno subito più modifiche: dalla figura di Minerva all’Italia turrita, fino alla raffigurazione di Guglielmo Marconi o della FAO (l’organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura).

Altra moneta è quella delle 200 lire che è sempre stata dedicata a importanti organi di stato come i Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Lega Navale Italiana, l’Arsenale Militare Marittimo, l’Aeronautica Militare, per fare qualche esempio.

Più storiche, per così dire, le 500 lire, monete in argento con rappresentato le caravelle, la Quadriga o Dante Alighieri. Molti di voi ricorderanno anche le 500 lire bimetalliche su cui c’era il Quirinale.

 

 

 

 

 

 

 

 

Giorgia Surina presentatrice al Festival Show 2017

on 19 Aprile 2017 in Sixties Cults

Sarà GIORGIA SURINA a presentare l’edizione 2017 di FESTIVAL SHOW, il festival itinerante dell’estate italiana! La poliedrica protagonista della radio e della tv italiana affiancherà sul palco nelle 8 tappe estive Paolo Baruzzo che da sempre è protagonista della kermesse organizzata da RADIO BIRIKINA e RADIO BELLLA & MONELLA.

Giorgia Surina arriva con un bagaglio carico di esperienze come speaker, vj, attrice e presentatrice: dal 2009 è entrata a far parte della grande famiglia di RTL 102.5, dove è in onda attualmente con “Shaker”, ha condotto programmi come Zelig off su Italia1 e Hitlist Italia e TRL su MTV, ha recitato nelle famose serie italiane Love Bugs, R.I.S. 4 – Delitti imperfetti, Un medico in famiglia, Il commissario Nardone, Don Matteo, Non dirlo al mio capo, ha presentato eventi internazionali come la differita dei Brit Awards 2016 dalla O2 Arena di Londra, la diretta da Roma dell’Earth Day 2009 con Ben Harper, degli SKY Awards 09, del concerto organizzato nel 2004 da Quincy Jones “We Are The Future” e, per ben tre volte, ha fatto parte della nella Giuria di Qualità al Festival di Sanremo (compresa l’edizione 2017).

Riceve il testimone da Lorena Bianchetti e Adriana Volpe, volti e nomi familiari al grande pubblico, che hanno condotto l’ultima edizione della kermesse estiva con professionalità e solarità.

«È la padrona di casa ideale! – afferma Paolo Baruzzo, che ha fortemente voluto al suo fianco Giorgia Surina – Dal nostro primo incontro l’ho sentita entusiasta di essere protagonista di Festival Show 2017. Per la sua popolarità, bellezza, talento e conoscenza della musica, la riteniamo perfettamente in target con il nostro pubblico e capace di interpretare al meglio lo spirito che anima l’organizzazione. Siamo orgogliosi che abbia accettato con grande interesse e disponibilità e, sono convinto, sapremo emozionarci e divertirci insieme al nostro straordinario pubblico!».

«Sono anni che conosco Festival Show e che io e Paolo Baruzzo ci inseguiamo per salire insieme su questo palco – ricorda Giorgia Surina – è stato frustrante attendere a lungo ma finalmente ci siamo! E’ per me un’emozione grandissima condurre Festival Show 2017 perché mi ricorda le mie radici, quelle che affondano in MTV. Salire di nuovo su un palco così grande e importante e pieno di stelle della musica sicuramente mi darà nuova emozione: questa è la mia storia, questa è la dimensione che più mi appartiene e, insieme a Paolo, sono pronta a comunicare tutta la mia grinta alle migliaia di persone che seguiranno il festival!».

Festival Show compie 18 anni di grandi successi, con 198 spettacoli! Raggiunta la maggiore età, torna questa estate con tanta esperienza e nuova energia a scaldare le piazze d’Italia in otto appuntamenti che si concluderanno il 4 settembre con il gran finale all’Arena di Verona. Anche quest’anno non mancheranno gli artisti che rappresentano la colonna sonora dell’estate italiana, accompagnati dal corpo di ballo e dall’orchestra.

Le edizioni di Festival Show sono organizzate da Radio Birikina e Radio Bella & Monella, che amalgamano ruoli, esperienze, idee e ricerca in tappe che si trasformano in grandi eventi live.

Totò, 50 anni dalla sua scomparsa

on 14 Aprile 2017 in Sixties Cults

Sono trascorsi 50 anni dalla scomparsa del grande Totò, registrato all’anagrafe come Antonio Griffo Focas Flavio Angelo Ducas Comneno Porfirogenito Gagliardi de Curtis di Bisanzio. Figlio illegittimo del Barone Giuseppe De Curtis e di Anna Clemente, nasce il 15 febbraio del 1898 ed esordisce sui palcoscenici della periferia di Napoli nel 1913, ma è solo dopo la Grande Guerra che il suo destino si fa più definito e fortunato.  Ciò che lo caratterizza e lo distingue da molti altri interpreti è l’originalità, la creatività sul palco, tanto che venne apprezzato e amato da tutto il mondo.

La sua eredità non viene ben descritta dai numeri, comunque impressionanti: ben 97 lungometraggi, oltre 50 spettacoli tra commedia, rivista, avaspettacolo. Parallelamente a tutto ciò ci sono anche le prove come cantante, le poesie, i fumetti, le pubblicità. Nonostante le numerose collaborazioni con registi del calibro di Pasolini, Risi, Bolognini, De Sica, nell’immaginario popolare vive soprattutto per i film interamente modellati su di lui. La sua vita privata fu segnata da grandi passioni e dolori: dal suicidio di Liliana Castagnola (la prima moglie), fino alla tormentata relazione con Franca Faldini. Nel 1933 si fece adottare dal marchese Francesco Maria Gagliardi Focas. La genialità di Totò sta nell’aver saputo rappresentare l’umano che c’è in ciascuno di noi, al di là del tempo e dello spazio. E’ come fosse una maschera vera e attuale anche nei tempi post moderni.

 

 

 

Sergio Leone: c’era una volta il west…

on 3 Aprile 2017 in Sixties Cults

Cari amici di Radio Birikina,

se vi dicessimo “C’era una volta in America”, “Il buono, il brutto, il cattivo”, “Per qualche dollaro in più”?

Vi vogliamo raccontare la vita di un grande regista italiano: Sergio Leone. Nato a Roma il 23 gennaio del 1921, da padre regista e madre cantante. Non ancora maggiorenne iniziò la sua carriera a Cinecittà come aiuto regista ed attore. Ricordiamo a tal proposito le partecipazioni in “Quo vadis”, “Elena di Troia” e “Ben Hur”.

Da qui affinò la tecnica da regista dedicandosi al western. Il talento e la creatività lo portarono a realizzare grandi capolavori come “Per un pugno di dollari” (1964), “Per qualche dollaro in più”(1965),  “Il buono, il brutto, il cattivo” (1966); questi lavori completano quella che viene definita la trilogia del dollaro. Uno degli ingredienti vincenti di questi lavori è la musica, curata dal grande Ennio Morricone.  Dopo il 1971, passarono 15 anni prima del ritorno alla regia. Realizzò un altro grande capolavoro: “C’era una volta in America”, pellicola acclamata in tutto il mondo.

La parabola artistica di Sergio Leone si conclude con questo lungometraggio: un infarto gli toglie la vita, mentre è alle prese di un film incentrato sull’assedio di Leningrado.

 

 

 

Topo Gigio: il romantico topo

on 23 Marzo 2017 in Sixties Cults

Vi ricordate Topo Gigio?

Questo pupazzo animato fu creato in Italia nel 1959,  da Maria Perego. In un’intervista la sua creatrice attribuì l’enorme successo al fatto che Gigio fosse il ritratto del candore e della fiducia in un mondo spesso crudele e  pervaso da pericoli e paure. Dopo la prima apparizione nella trasmissione “Alta Fedeltà” con la voce di Domenico Modugno, nel 1960 Topo Gigio diventò protagonista di un programma tutto suo, denominato “Storie di Topo Gigio”.

Grande romanticone e amato da tutti, nel 1961 fu il primo pupazzo animato ad apparire nel “Carosello” come testimonial dei biscotti Pavesini. Negli anni successivi partecipò a diverse trasmissioni RAI, in particolar modo come spalla di Cino Tortorella ne “Lo Zecchino d’Oro”. Non solo, Topo Gigio affiancò la Carrà anche nella presentazione di “Canzonissima”.

Il 9 marzo 2017 ha compiuto 58 anni; il suo successo è internazionale: è riconosciuto in Argentina, Bolivia, Brasile, Cile, Colombia, Ecuador, Germania, Giappone, Messico, Olanda, Paraguay e Venezuela.

Noi di Birikina lo vogliamo ricordare con le due frasi che lo hanno reso celebre: ” Ma cosa mi dici mai?!”… “Strapazzami di coccole!!”

 

 

Aretha Franklin va in pensione

on 10 Febbraio 2017 in Sixties Cults

Aretha Franklin va in pensione: la regina del soul, che ha 75 anni, ha rivelato  che ha intenzione di ritirarsi quest’anno. Prima, pero’, ha in programma l’uscita di un ultimo album, in autunno. Intanto la leggenda del soul tornerà in sala di registrazione per un nuovo disco, per cui ha reclutato un altro mostro sacro della musica: l’amico Stevie Wonder.

I giochi di un tempo…

on 26 Gennaio 2017 in Sixties Cults

Cari Birikini, oggi con voi vogliamo essere giocosi, per questo abbiamo raccolto i 10 passatempi più in voga negli anni ’60 e ’70.

  • Tiro alla fune

Due squadre rivali e un segno centrale. Lo scopo di ogni squadra è tirare gli avversari nella propria metà campo. Ci avete mai giocato?

  • Nascondino

Un classico. Chi non ha mai trascorso il pomeriggio con gli amici giocando a nascondino? Uno conta mentre gli altri si nascondono. Riuscirà qualcuno a fare il famoso “tana libera tutti”?

  • Palla avvelenata o prigioniera

Le due squadre occupano un campo diviso a metà. Lo scopo è quello di colpire un avversario, facendolo quindi prigioniero, colpendolo con la palla. Il tiro può essere effettuato soltanto dopo aver fatto tre passaggi al volo nella propria metà campo. Bellissimo!!

  • Il gioco delle sedie

Spesso utilizzato per far divertire gli ospiti alle feste di compleanno, in questo gioco le sedie si predispongono in cerchio tante sedie quanti sono i giocatori meno una. Si fa partire la musica e i giocatori devono cominciare a camminare o correre attorno alle sedie stesse. Quando la musica si interrompe, tutti devono correre per accaparrarsi la sedia più vicina. La persona che rimarrà in piedi verrà eliminata.

  • Strega comanda color

Tra i giochi da cortile più amati non poteva mancare questo! La partita iniziava con la scelta di una strega che doveva pronunciare la fatidica frase: “ Strega comanda color ……….” . Gli altri giocatori per salvarsi devono cercare un oggetto del colore indicato per non essere acchiappati dalla megera.

  • Il gioco della campana

Un altro tuffo nel passato lo facciamo con il gioco della campana. Per giocare bisogna disegnare un percorso di almeno una decina di caselle rettangolari numerate progressivamente e allineate, tranne alcune, che si disegnano affiancate. Si inizia lanciando una pietruzza e poi si salta con un solo piede di casella in casella, evitando quella dove è posizionato l’oggetto. Vince chi per primo riesce a toccare con il contrassegno tutte le caselle.

  • Rubabandiera

Quanto ci siamo divertiti?! Un fazzoletto, due squadre e via!! Divertentissimo se giocato in tanti. Più sono i giocatori, più ci sarà caos, difficoltà di sentire il reggi bandiera e possibilità di divertirsi.

  • L’elastico

tre giocatori, un elastico (quello da mutande) lungo almeno 4 metri e tanta voglia di saltare. Lo scopo era quello di eseguire una serie di “pestate” sull’elastico e delle figure (le principali erano busta, caramella e farfalla) alle varie altezze. Ovviamente più l’elastico saliva più era difficile portare a termine la sequenza.

Vi abbiamo fatto venir voglia di ritornare bambini?

David Bowie: il Duca Bianco

on 10 Gennaio 2017 in Sixties Cults

Il 2016 ci ha portato via moltissimi artisti, tra questi anche David Bowie detto anche il Duca Bianco, scomparso il 10 gennaio del 2016.

Per David Bowie la musica non era una modalità espressiva chiusa in sé stessa ma una messa in scena della sua personalità. Bowie creava personaggi attraverso look stravaganti e atteggiamento. Si tratta di un grande artista, non solo un cantante ma anche un grande attore e pittore.

Tra le pellicole più famose: “ L’uomo che cadde sulla terra” di Nicolas Roeg, “Labyrinth” e “The Prestige” di Christopher Nolan.

Non soltanto film ma anche spettacoli teatrali (memorabile è la sua interpretazione in “The Elephant Man”.

Cosa ci ha insegnato, alla fine, David Bowie? La BBC ha provato a stilare una sorta di decalogo:

  1. Belive in yourself (credere in noi stessi)
  2. Think outside the box (pensare con la propria testa)
  3. have a sense of adventure (avere senso dell’avventura)
  4. take risks (rischiare)
  5. stay in controll (mantenere il controllo)
  6. be suvversive (essere sovversivi)

Quello che ci ha lasciato è un’eredità enorme: quella di un artista che nel corso della sua carriera non ha mai smesso di sviluppare il proprio linguaggio musicale.

 

 

Un canto di Natale per gli ascoltatori di Birikina…

on 21 Dicembre 2016 in Sixties Cults

Cari ascoltatori di Radio Birikina,

siamo nel periodo più magico dell’anno, quello natalizio e anche noi vogliamo che questo non sia soltanto un periodo di regali, prelibatezze per il palato ma un momento di riflessione e cambiamento: ci auguriamo che oltre alle luci dell’albero ciascuno di noi accenda la luce del proprio cuore, per tornare a vivere per amore e con amore!

Per augurarvi serene feste abbiamo pensato di darvi uno spunto di lettura; la scelta è caduta sul romanzo “Canto di Natale”, scritto nel 1843 da Charles Dickens.

E’ la Vigilia di Natale e mentre tutta la città si prepara ad accogliere l’arrivo di questa festività, con strade  piene di colori, gente che si scambia calorosi auguri, bambini che intonano canti della tradizione, il vecchio e tirchio Scrooge si avvia indifferente verso la sua dimora: per un uomo d’affari come lui è inutile sprecare tempo e denaro per festeggiare!

Ma nella notte Santa tutto può accadere…  Ed è così che nel sonno gli appare il fantasma dell’amico Marley, ricoperto da lucchetti e catene. Lo spirito invita Scrooge a cambiare il suo atteggiamento  nei confronti della vita e del Natale perché, ogni cattiveria nell’aldilà verrà scontata. Ma le sorprese sono appena cominciate: l’avido uomo riceve la visita di tre spiriti: quello del Natale Passato, quello del Natale Presente e quello del Natale futuro.

Il primo dei tre si presenta all’una di notte immergendo il protagonista nei ricordi d’infanzia: dopo aver perso la madre e la sorella, il piccolo Scrooge viene mandato in collegio dal padre. L’istituto è imponente e lui è così solo e triste, ma nel suo cuore vive l’amore per il Natale.  Il fantasma lo fa viaggiare nel periodo di apprendistato presso l’anziano e benevolo Fezziwing che in occasione del Natale, invita il dipendente a prendere parte ai festeggiamenti nella sua casa. La scena cambia di nuovo e vediamo il protagonista in età adulta, ormai socio di Marley.  Scrooge, attaccato al “Dio denaro”, decide di lasciare la fidanzata, Bella, proprio a causa della sua povertà.

Ma la notte è ancora lunga e Scrooge viene destato dal fantasma del Natale presente, le cui sembianze sono quelle di un imponente Babbo Natale. Questa presenza lo porta alla casa del suo impiegato.  L’uomo è in compagnia della famiglia, sereno nonostante la precaria situazione economica. Dall’altra parte il fantasma permette che Scrooge rivolga lo sguardo all’unico nipote, Fred che durante il cenone  con amici e parenti sta prendendo in giro lo zio.

La terza ed ultima visita è quella del Natale Futuro, la personificazione della morte: Scrooge assiste alla morte di un vecchio noto per la sua avidità, deriso da tutti; la visione prosegue con la servitù che si spartisce senza ritegno, i beni del defunto. L’uomo capisce di essere lui ad aver lasciato nelle persone che lo circondavano una simile e terrificante eredità.

Resosi conto del senso di vuoto e di solitudine, comprende ciò che gli riserverà il futuro se il suo atteggiamento verso gli altri rimarrà il medesimo. Scrooge si pente ed imparerà ad aprire il suo cuore all’amore, perché non sono le grandi ricchezze a renderci felici, ma gli affetti, i gesti semplici e quotidiani. Vista in questi termini, Dickens ci racconta una storia che vale tutti i giorni dell’anno!

24 novembre: ricordiamo Freddie Mercury

on 24 Novembre 2016 in Sixties Cults

Era il 24 novembre del 1991 quando il mondo dovette salutare un grande artista: Freddie Mercury. Il leader della band “Queen” nacque a Zanzibar nel 1943 e morì a Londra a causa di una broncopolmonite resa letale dal virus dell’Hiv. L’eredità lasciata da Mercury è riconosciuta in tutta l’umanità. Ma chi era e come è diventato famoso Freddie Mercury? Il ragazzino appassionato di sport e pugilato, a soli 18 anni decise di mettere in piedi una band: gli “Smile”, da cui sarebbero nati i futuri “Queen”. Ed è proprio con questa band che conquista il successo, con brani come “Bohemian Rapsody”, “We Are the Champions”, “Radio Ga Ga”, “A Kind of Magic”, “Friends Will Be Friends”, “Who Wants To Live Forever”, “The Miracle”, “I Want It All”…

Un’icona del rock, una voce unica, un grande performer.  E in occasione del 25 anni dalla sua scomparsa, le major stanno lavorando ad un lungometraggio che lo ricordi. Per ora si conosce l’attore protagonista: si tratta di Rami Malek. A dirigere il film sarà Brvan Singer.

 

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